L’ASL costituisce una metodologia didattica che si prefigge l’obiettivo di offrire agli studenti la possibilità di calarsi in un contesto lavorativo e di “apprendere facendo”, attraverso l’integrazione tra teoria e pratica. I percorsi in ASL sono progettati e realizzati dalle Istituzioni scolastiche e formative, in collaborazione con le organizzazioni1, che partecipano alla definizione dei bisogni formativi del territorio, alla progettazione dei profili curriculari, all’erogazione del percorso formativo ed alla definizione dei criteri di valutazione.
Ci si affaccia così ad una “nuova visione” della formazione, che mira al superamento della separazione tra momento formativo e momento applicativo facendo leva su una concezione in cui educazione formale, informale ed esperienza di lavoro si combinano in un unico progetto formativo.
L’Alternanza non è un nuovo ordine o “canale” di istruzione, ma un modello di formazione da applicare al secondo ciclo d’istruzione, rivolto sia ai licei che alle scuole tecniche e professionali, per permettere ai ragazzi di integrare l’acquisizione di conoscenze di base con competenze tecnico-professionali spendibili nel mercato del lavoro.
I percorsi di ASL possono essere attuati attraverso2:
- periodi di formazione in aula e periodi di apprendimento in contesti lavorativi, ivi comprese attività di “project work”,
- simulazione di attività di impresa come percorsi formativi di “Impresa di studenti”.
Lo studente che partecipa ai percorsi durante l’anno avrà la possibilità di integrare le attività didattiche curricolari in aula con esperienze pratiche nell’ambito di un’organizzazione.
I percorsi di inserimento nelle organizzazioni seguono una logica progressiva; ad una prima fase di orientamento, caratterizzata dall’osservazione, segue una fase operativa di coinvolgimento nelle attività pratiche. L’obiettivo finale è quello di far acquisire competenze relazionali e professionali che permettano di orientarsi e di comprendere le dinamiche proprie del mondo del lavoro.
Al termine del percorso scolastico, lo studente consegue il titolo di studio previsto dal percorso curricolare ed una o più certificazioni relative alle competenze acquisite partecipando alla formazione in ASL. Tali attestazioni potranno essere riconosciute all’interno di altri contesti di tipo formativo e professionale.
1. Con il termine “organizzazioni” si intendono le aziende, le associazioni, gli enti pubblici e privati, gli studi professionali ed altri soggetti a diverso titolo coinvolti nei processi di carattere lavorativo.
2. Come riportato da Allegato A - linee guida per la promozione, implementazione, realizzazione di percorsi di alternanza scuola-lavoro per gli a.s. dal 2011-2012 al 2013-2014
Il modello dell’Alternanza porta con sé una visione innovativa del processo di apprendimento rispetto alle prassi tradizionalmente adottate dalla scuola secondaria di secondo grado.
Nasce da una concezione pedagogica che riconosce la presenza di una pluralità di stili cognitivi e modelli di apprendimento e la necessità di integrare saperi puramente teorici con esperienze di tipo concreto.
Il modello presentato nell’ASL è il risultato di una coerente integrazione che fonda le sue radici nell’approccio transdisciplinare di Edgar Morin e nella teoria delle intelligenze multiple di Howard Gardner.
E. Morin elabora una sua filosofia, che egli stesso definisce realismo complesso, in cui convergono princìpi e teorie elaborate in ambiti e settori disciplinari diversi. Morin sottolinea l'inadeguatezza dei nostri saperi, distinti e frazionati in discipline, rispetto alla realtà e ai problemi che si rivelano sempre più polidisciplinari, globali e planetari. La separazione delle discipline rende incapaci di cogliere ciò che è tessuto insieme, cioè, la complessità di questi stessi saperi. Occorre dunque recuperare la complessità dell'unità della cultura e da questa recuperare il senso del globale senza il quale si è assistito anche ad un indebolimento del senso di responsabilità, "poiché ciascuno tende ad essere responsabile solo del proprio compito specializzato" (p. 11)3.
H. Gardner nell’1983 in “Formae Mentis”4, rileva i limiti del pensiero secondo cui l’intelligenza possa essere individuata in un fattore unico e avvalora l’ipotesi per cui le diverse competenze intellettuali possono combinarsi in ciascun individuo in vario modo. In particolare Gardner identifica in ciascun soggetto la presenza di almeno sette abilità mentali o intelligenze, che definisce: intelligenza logico-matematica, intelligenza corporeo-cinestetica, intelligenza spaziale, intelligenza linguistica, intelligenza musicale, intelligenza intrapersonale e intelligenza interpersonale. Nei suoi più recenti scritti introduce anche l’intelligenza naturalistica. Secondo l’autore tutti gli esseri umani posseggono tutte e otto le intelligenze, in ogni individuo però si presentano coniugate diversamente, portando ciascun soggetto a prediligere forme diverse di apprendimento e ad ottenere risultati più gratificanti in alcuni tipi di prestazioni piuttosto che in altri.
La pedagogia dell'Alternanza riconosce l’opportunità e la necessità di contestualizzare il sapere e di offrire agli studenti occasioni per scoprire e sviluppare i propri talenti ed integrare le conoscenze teoriche con quelle pratiche, in una logica di reciprocità tra i processi del pensare e del fare, riconoscendo, così, la possibilità di apprendere, oltre che in campo scolastico anche in tutti gli altri ambiti della vita sociale e lavorativa, attraverso forme di apprendimento contestualizzato e co-costruito.
Elemento di fondamentale importanza per il successo del modello dell'ASL è la formazione dei tutor (scolastici, aziendali e di rete), che sono i principali attori del sistema, in quanto rappresentano il fulcro dello sviluppo dei percorsi formativi.
Macro obiettivo dei percorsi: avviare un efficace processo integrativo tra piano di studi e richieste del mondo del lavoro, attraverso la possibilità di sperimentarsi in situazioni “reali” che permettano l’acquisizione di competenze coerenti con il profilo educativo e professionale dello studente e con le richieste dell’ attuale contesto lavorativo.
Al termine dei percorsi: le competenze di base, trasversali e tecnico-professionali dovranno essere certificate dalla scuola secondo criteri che ne consentano la riconoscibilità anche in altri contesti formativi e professionali.
3. E. Morin, La testa ben fatta. Riforma dell'insegnamento e riforma del pensiero, Milano, Raffaello Cortina Editore, 2000
4. H. Gardner, Formae mentis, Milano, Feltrinelli, 2010
Possono partecipare alle attività previste dai percorsi di ASL studenti della scuole secondarie di ogni ordine (licei, istituti tecnici, professionali e artistici) che hanno compiuto i 15 anni di età (fase dell’orientamento), tenendo presente che al momento dell’ingresso in Azienda devono aver compiuto 16 anni5.
5. D. Lgs 77/2005, L. 299/2006 c. 622
La progettazione e la realizzazione dei percorsi in ASL ha come finalità:
RIFERITE AGLI ALLIEVI:
- attuare modalità di apprendimento flessibili che colleghino sistematicamente la formazione in aula con l'esperienza pratica;
- favorire l'acquisizione di conoscenze e competenze spendibili nel mercato del lavoro;
- realizzare un forte intreccio tra conoscenze di carattere teorico e applicazioni pratiche;
- facilitare l’orientamento e l’auto - orientamento dei giovani;
- favorire le predisposizioni, gli interessi e gli stili di apprendimento individuali;
- rendere l’apprendimento più coinvolgente;
- aiutare a personalizzare i percorsi formativi;
- implementare l’innovazione metodologica e didattica.
RIFERITE AL SISTEMA:
- realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro, consentendo la partecipazione attiva di tali soggetti nei processi formativi;
- correlare l'offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio;
- sperimentare metodologie di apprendimento che colleghino sistematicamente la formazione in aula con la formazione in contesti di lavoro;
- perseguire la strategia dell’integrazione tra i canali formativi;
- realizzare un collegamento tra la scuola, il mondo del lavoro e la società civile;
- potenziare la formazione alla cittadinanza attiva;
DIFFERENZE:
I percorsi dell’ASL si differenziano:
Da uno stage: perché la fase di inserimento nel contesto lavorativo è preceduta da un’integrazione e corrispondenza tra contenuti affrontati in aula e attività che verranno svolte in azienda.
Dall’apprendistato: perché il rapporto di apprendistato prevede l’assunzione dell’allievo attraverso la stipula di un contratto di apprendistato di alta formazione.
- Il modello dell’ASL viene introdotto nel nostro sistema dall’Art. 4 della Legge 28 marzo 2003, n. 53 (scarica pdf) che prevede che gli studenti tra i 15 e 18 anni possano maturare la propria formazione scolastica attraverso le modalità dell’Alternanza;
- Decreto Legislativo n°. 77 del 2005 (scarica pdf): l’ ASL viene disciplinata quale metodologia didattica del Sistema dell'Istruzione per consentire agli studenti, che hanno compiuto il quindicesimo anno di età, di realizzare gli studi del secondo ciclo anche alternando periodi di studio e di lavoro. La finalità prevista è quella di motivarli, orientarli e far acquisire loro competenze spendibili nel mondo del lavoro;
- Riforma della Scuola Secondaria Superiore che richiama l'attenzione dei docenti e dei dirigenti sull'ASL;
D.P.R. 87, 88, 89 15 Marzo 2010 Regolamenti di riordino degli istituti professionali, degli istituti tecnici e dei licei;
D.P.R. 15 marzo 2010, n. 87 Regolamento recante le norme per il riordino degli istituti professionali;
D.P.R. 15 marzo 2010, n. 88 Regolamento recante le norme per il riordino degli istituti tecnici;
D.P.R. 15 marzo 2010, n. 89 Regolamento recante revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei;
« (…) I percorsi (...) si sviluppano soprattutto attraverso metodologie basate sulla didattica di laboratorio, anche per valorizzare stili di apprendimento induttivi; (…) la gestione di processi in contesti organizzati e l’alternanza scuola lavoro» Art. 4 del DPR 5 marzo 2010, n 87
«Stage, tirocini e alternanza scuola lavoro sono strumenti didattici per la realizzazione dei percorsi di studio». Art. 5 del DPR 5 marzo 2010, n.88
«Nell’ambito dei percorsi liceali … l’approfondimento può essere realizzato anche nell’ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro». Art. 2 del DPR 5 marzo 2010, n 89
«L’area di professionalizzazione di cui all’articolo 4 del Decreto del Ministro della pubblica istruzione 15 aprile 1994 è sostituita, nelle quarte e quinte classi, funzionanti a partire dall’anno scolastico 2010/2011 e sino alla messa a regime dell’ordinamento di cui al presente regolamento, con 132 ore di attività in alternanza scuola lavoro» Art.4 del DPR 5 marzo 2010, n.87
- Decreto Direttoriale n 39 del 6 novembre 2013 che definisce ambiti, obiettivi e risorse per la realizzazione dei “progetti innovativi” per l’ASL 2013/14 (scarica pdf)
In Toscana:
- DGR 1031/2011 "Protocollo di intesa per la promozione, implementazione, realizzazione di percorsi di alteranza scuola-lavoro" (scarica pdf)
- DGR 1111/2011 "Approvazione Linee Guida per la promozione, implementazione, realizzazione di percorsi di ASL per gli anni scolastici dal 2011/2012 al 2013/2014 - Allegato A - linee guida per la promozione, implementazione, realizzazione di percorsi di alternanza scuola-lavoro per gli a.s. dal 2011-2012 al 2013-2014 (scarica pdf) .
- D.Lgs. 16 gennaio 2013, n. 13, Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l’individuazione e la validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del Sistema nazionale di certificazione delle competenze, a norma dell’art. 4, cc. 58 e 68, della legge 28 giugno 2012, n. 92.